Come pulirsi i denti
Obiettivo di una corretta igiene orale domiciliare è quello di rimuovere la placca dentaria con l’uso dello spazzolino da denti e di uno strumento per la pulizia interdentale (filo, scovolino, tip di gomma).
Lo spazzolino da denti è l’unico presidio in grado di rimuovere la placca dalla superficie dentale; deve avere un'impugnatura comoda, una testina piccola e setole medie e/o morbide di buona qualità.
La scelta tra uno spazzolino manuale o elettrico va fatta insieme al dentista o all’igienista di fiducia.
Lo spazzolino deve essere cambiato almeno ogni due mesi o comunque quando le setole cominciano ad aprirsi.
A differenza di come si procede abitualmente, si consiglia di usare, almeno una volta al giorno, il filo interdentale cerato, lo scovolino o un cuneo di gomma per rimuovere la placca nelle zone fra dente e dente non accessibili allo spazzolino PRIMA DELL'USO DELLO SPAZZOLINO.
Per completare la pulizia è bene spazzolare anche la lingua per rimuovere i batteri che si nascondono tra le sue rughe.
Cosa succede se non pulisco bene i denti?
Gengivite
La gengivite è una malattia infiammatoria provocata da batteri, facilmente diagnosticabile e curabile con estrema facilità.
I segnali che possono far sospettare la presenza di un problema gengivale sono diversi:
- le gengive sono arrossate e non hanno più un colorito rosa,
- le gengive sono gonfie e hanno una consistenza molle,
- le gengive tendono a sanguinare facilmente quando si lavano i denti o si mangiano dei cibi consistenti,
- si sente frequentemente cattivo odore o sapore (alitosi).
Come si cura?
Nelle fasi iniziali la gengivite è un disturbo lieve e completamente reversibile. La terapia consiste nell’eliminare la causa principale, ovvero la placca batterica.
Questo si ottiene con idonee manovre di igiene orale professionale e con specifiche ma semplici tecniche di igiene orale domiciliare personalizzate spiegate da esperti qualificati (odontoiatri o igienisti dentali).
L’obiettivo comune diventa quello di impedire la formazione di una placca batterica dura e inamovibile con lo spazzolino chiamata tartaro; una volta formatosi il tartaro può infatti essere rimosso solo dal dentista o dall’igienista dentale con una o più sedute di igiene professionale utilizzando strumenti ad ultrasuoni, piezoelettrici e manuali.
Attenzione!
- Il fumo ha un’azione dannosa su tutte le strutture del cavo orale,
- usare prodotti specifici solo su consiglio del dentista e dell’igienista,
- non smettere di spazzolare i denti se le gengive sanguinano: aumenterebbe l’accumulo di placca e l’infiammazione.
Carie
Spesso uno scarso controllo dell’igiene orale si traduce nell’aumento del rischio di carie interdentali, ovvero lesioni presenti nella zona tra dente e dente. Queste carie si formano quando non viene eseguita una corretta igiene orale interdentale con l’uso di filo interdentale, scovolini o tip di gomma, per cui i batteri si addensano nelle zone DOVE IL SOLO SPAZZOLINO NON PUO’ ARRIVARE, indipendentemente dal tipo e dalla marca.
Nonostante le credenze comuni, molto spesso la carie non procura dolore se non nel momento in cui è tanto estesa da entrare in contatto con il nervo del dente infettandolo; in questi casi il dente diventa dolente al freddo, al caldo, al dolce e alla semplice pressione.
Per poter effettuare una corretta diagnosi di carie interdentale è necessario affidarsi alla radiografia dentale intraorale, unico sistema per poter vedere la zona tra dente e dente altrimenti invisibile ad occhio nudo.
Con il sistema di acquisizione digitale è possibile eseguire radiografie dentali con dosaggi significativamente inferiori rispetto alla radiologia tradizionale.
Le Buone Regole
- Nei pazienti cariorecettivi (portati ad avere carie ricorrenti) è buona regola utilizzare prodotti a base di fluoro, come dentifrici e collutori specifici.
- Controllare il consumo di carboidrati e dolciumi che oltre a contenere zuccheri acidificano il pH del cavo orale favorendo l’indebolimento dello smalto del dente.
- Spazzolare i denti dopo i pasti o se non possibile mangiare una piccola chewing gum senza zucchero per aumentare la salivazione e detergere il dente.
- Eliminare bevande gasate e cola per la loro altissima potenzialità erosiva.
- Bere molta acqua durante il giorno, lontano dai pasti.
Sensibilità dentale
La sensibilità dentale non associata a carie è un problema molto frequente nelle persone tra 40 e 50 anni; si tratta di un fastidio, a volte un dolore, che compare quando cibi dolci, acidi sia caldi che freddi vengono a contatto le zone più sottili dello smalto dei denti.
Questo disturbo è noto come ipersensibilità dentinale.
Le cause della ipersensibilità
Il dente diventa sensibile quando lo smalto che lo protegge viene a mancare; in questo caso la dentina, la sua parte naturalmente sensibile, viene a contatto con la bocca e i suoi stimoli. In questa situazione, attraverso i tubuli dentinali (piccole gallerie che percorrono la dentina), i normali stimoli presenti in bocca vanno a sollecitare direttamente il nervo del dente che risponde con un dolore intermittente.
I fattori che determinano l’esposizione della dentina e, di conseguenza, la sensibilità, sono molti:
- spazzolamento troppo aggressivo e uso di dentifrici troppo abrasivi che possono provocare oltre all’esposizione della dentina anche la retrazione della gengiva (recessione gengivale);
- assunzione frequente di bevande o cibi acidi (spremute di arancia o pompelmo, succhi di frutta, bibite,) può provocare lesioni dello smalto, specialmente se li si consuma con regolarità o prima di coricarsi;
- disturbi che provocano un reflusso acido dallo stomaco o dal vomito frequente tipico dei disturbi alimentari (anoressia e bulimia) e della gravidanza.
Valutazione e trattamento
Il dentista deve prima di tutto valutare la causa dell’ipersensibilità per proporre il trattamento più appropriato. Molto spesso la cura si basa su semplici raccomandazioni che possono essere adottate facilmente a casa:
utilizzare spazzolini morbidi e dentifrici poco abrasivi contenti fluoro o idrossiapatite
applicare minor forza durante lo spazzolamento;
limitare l’assunzione di bevande acide, gasate
in caso di sospetto reflusso gastro esofageo consultare il medico di base.
Altre volte la cura può richiedere trattamenti con sostanze desensibilizzanti professionali ad azione locale o terapie restaurative o parodontali che verranno concordate insieme al dentista.
Alitosi
Questo disturbo può colpire chiunque e essere un motivo di disagio, specie nei rapporti interpersonali. Nella maggior parte dei casi è legato a cattive condizioni della bocca o ad abitudini che possono essere corrette.
Se dipende dalla bocca
- Igiene orale. Una accurata pulizia della bocca è essenziale per evitare l’alitosi. Una scarsa igiene non allontana i residui alimentari che fermentando causano cattivo odore e sapore; inoltre si facilita l’accumulo di una sottile pellicola ricca di batteri che a loro volta producono sostanze e composti che aggravano l’alitosi.
- Malattie orali. Tutte le malattie del cavo orale (gengivite, parodontite, carie estese, malattie della mucosa) aumentano l’alitosi.
- Altre cause. Otturazioni incongrue, apparecchi ortodontici e protesi difficili da pulire possono causare alitosi.
In questi casi è fondamentale rimuovere accuratamente tutta la placca e i residui che oltre a depositarsi sui denti si accumulano anche sulla lingua.
Se non dipende dalla bocca.
A volte l’alitosi può essere causata da patologie infiammatorie come le sinusiti e le tonsilliti. Anche alcune malattie bronchiali e gastriche possono determinare alito cattivo.
Alitosi da fattori esterni.
- Alimenti. Aglio, cipolla, porri e alcune spezie possono causare odori sgradevoli nell’alito fino a 72 ore dopo la loro assunzione.
- Alcol. Le bevande alcoliche sono causa comune di alitosi.
- Fumo. L’abitudine al fumo di tabacco conferisce all’alito un odore sgradevole e persistente, in parte dovuto ai composti volatili solforati.
L’intervento del dentista.
Quando si soffre di questo disturbo la cosa migliore da fare è parlarne con il dentista che potrà individuare le cause del cattivo odore e aiutare a risolvere il problema spesso semplicemente con sedute di detartrasi professionale associate a prodotti specifici.
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