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Igiene orale in anestesia, cosa aspettarsi?

La cura professionale di denti e gengive non serve solo ad avere un sorriso bianco e luminoso, ma a preservare la nostra bocca da malattie infettive che potrebbero danneggiare la nostra salute generale.

Ma cosa fare quando la malattia parodontale è dietro l'angolo?


Che cosa si intende per igiene orale profonda?

L'igiene orale profonda, o terapia parodontale non chirurgica (NSPT) , è una procedura che viene consigliata a tutti i pazienti che presentano dei depositi di tartaro sotto la linea gengivale.

Questi accumuli, più o meno datati, sono la causa del sanguinamento gengivale, della formazione di tasche (zone dove la gengiva è staccata dal dente) fino alla perdita ossea.

La profondità a cui si lavora differenzia la terapia parodontale dalla detartrasi professionale, quest'ultima infatti rimuove senza anestesia gli accumuli di tartaro sopragengivali.


Chi ha bisogno di una terapia parodontale non chirurgica?

La NSPT viene consigliata a tutti i pazienti che presentano delle tasche parodontali >4mm e che manifestano sanguinamento quando vengono valutate (tasche attive, ovvero dove l'infiammazione parodontale sta lavorando).

Oltre al sanguinamento un altro segno importante è il riscontro radiografico, fondamentale per vedere se c'è del tartaro sotto gengiva e/o se c'è stata una perdita ossea. 


Cosa aspettarsi durante una terapia parodontale non chirurgica?

La NSPT viene eseguita in anestesia locale e può essere rivolta ad un solo dente, ad un'intera arcata o può essere consigliata per l'intera bocca, come nei casi di pazienti con malattia parodontale attiva che non è stata diagnosticata precedentemente o che non hanno fatto detartrasi professionale da anni e hanno un alto rischio di sviluppare questa infiammazione cronica.

Esistono diverse scuole di trattamento, presso lo studio Tiozzi Ferroni la terapia parodontale non chirurgica dell'intera bocca viene eseguita in due appuntamenti di 1 ora l'uno a distanza di qualche giorno.

Oltre alla fondamentale rimozione della placca e del tartaro con strumenti manuali e sonici, durante la terapia può essere indicato usare il laser a diodi per rimuovere il tessuto infiammato presente nella tasca e favorire la sua chiusura, o l'ozono terapia per disinfettare e sfiammare i tessuti.


La terapia parodontale non chirurgica è un trattamento che fa male?

La NSPT viene eseguita in anestesia locale e nella maggior parte dei casi non è necessario assumere antinfiammatori.

In alcune situazioni viene invece consigliato di assumere un antinfiamamtorio non steroideo, come l'ibuprofene, qualora sia stato necessario un trattamento approfondito di una tasca infetta.


Cosa fare dopo una terapia parodontale non chirurgica?

Poiché durante una NSPT la carica batterica viene fisicamente in gran parte rimossa con la strumentazione, dopo la terapia non è strettamente necessario utilizzare collutorio con antisettici, men che meno alcolici.

Fondamentale invece riprendere da subito una corretta igiene domiciliare con tutti i presidi consigliati, aiutandosi con collutorio con ozono e probiotici per ripristinare il microbioma del cavo orale.

Il giorno stesso del trattamento si consiglia di evitare i cibi troppo caldi e croccanti.


Cosa succede se non si fa una corretta diagnosi o si ignora l'indicazione a fare terapia?

Gli accumuli di tartaro sotto gengiva se non rimossi correttamente, innescano un meccanismo infiammatorio prima della gengiva, che tende a gonfiarsi e a sanguinare anche spontaneamente, poi dell'osso di supporto , che retraendosi, cercherà di mantenere un distanza di sicurezza dall'avanzata batterica.

La progressione della malattia parodontale in alcuni casi può essere molto rapida e portare alla mobilità e allo spostamento di un dente, fino alla sua perdita.


 

 

Dott.ssa Chiara Ferroni


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